Ciclone Idai: aggiornamenti sul nostro intervento

Ciclone Idai: aggiornamenti sul nostro intervento

Il violento ciclone Idai e gravi inondazioni hanno devastato intere aree in Mozambico, Zimbabwe e Malawi.

Aggiornamento 09/04

Gli effetti devastanti del ciclone Idai in Mozambico e nelle altre aree colpite continuano a farsi sentire e con la maggior parte delle comunità ancora prive di accesso stabile all’acqua pulita, i bisogni medici rischiano di aumentare.

Stiamo supportando il Ministero della Salute locale in particolare nel contenere l’epidemia di colera. Sono ufficialmente 1.400 i casi confermati in tutto il paese, ma le nostre équipe hanno curato oltre 1.000 pazienti sospetti solo a Beira, e si preparano ad affrontare l’incremento di altre malattie trasmesse dall’acqua, oltre che di malaria, infezioni della pelle e respiratorie.

Per contenere l’epidemia di colera a Beira, Nhamatanda e Dondo, abbiamo allestito tre centri di trattamento e gestiamo un’unità di trattamento in un centro sanitario del Ministero della Salute, potendo assistere in questo modo oltre 350 pazienti per volta.

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Aggiornamento 29/03

Siamo riusciti a parlare con Ivan, uno dei nostri epidemiologi sul posto. Ecco la telefonata, dove spiega perché “l’epidemia di colera non è una semplice epidemia di colera”.

 

Anja, la nostra esperta di potabilizzazione dell’acqua ci ha mandato questo video da Beira, l’epicentro dell’emergenza, dove spiega il ruolo cruciale del suo lavoro nella lotta contro la diffusione del colera.

Aggiornamento 27/03

Il governo del Mozambico ha dichiarato ufficialmente la presenza di casi di colera nella città di Beira colpita dal ciclone Idai. Stiamo supportando il Ministero della Salute locale nel trattare i casi sospetti e stiamo lavorando per aumentare le attività di prevenzione e cura della malattia. Finora abbiamo trattato più di 200 pazienti sospetti al giorno.

Oltre 60 operatori internazionali e 4 cargo aerei con forniture d’emergenza sono già arrivati sul posto.

Stiamo supportando le strutture sanitarie e gestendo delle cliniche mobili che forniscono cure mediche di base nelle aree più povere di Beira e in alcuni centri di transito dove sono radunate le famiglie rimaste senza casa e i sopravvissuti delle aree inondate fuori Beira.

Estenderemo le nostre attività oltre la città di Beira, verso le aree più colpite dell’entroterra e a sud della città, nelle province di Manica e Sofala, comprese le città di Buzi e Dondo che hanno subito gravi danni.

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Aggiornamento 25/03

4 team d’emergenza di MSF sono arrivati a Beira. Sono iniziate le attività mediche e sono in corso valutazioni nelle aree colpite dall’alluvione intorno alla città per comprendere i bisogni della popolazione.

Ci sono 35 operatori esperti di MSF a coordinare l’emergenza. Molti altri sono in arrivo mentre la nostra risposta aumenta.

3 aerei cargo di MSF con 43,3 tonnellate di forniture mediche e logistiche sono in arrivo a Beira. Altri 4 cargo previsti nei prossimi giorni e ulteriori arriveranno nelle prossime settimane.

Aggiornamento del 23/3

L’audio racconto del nostro capoprogetto Gabriele Santi, dal cuore della catastrofe in Mozambico

 

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Aggiornamento del 22/3

È arrivato a Beira, in Mozambico, il primo aereo MSF con forniture mediche e logistiche e abbiamo iniziato a fornire assistenza medica attraverso le nostre cliniche mobili. Altri cargo e team d’urgenza MSF sono in partenza e si preparano a un intervento massivo.

I rifornimenti dalla nostra centrale logistica in Belgio pronti a partire per raggiungere Beira.

Aggiornamento del 20/3

La nostra équipe d’emergenza ha raggiungo la città di Beira, in Mozambico, travolta dal ciclone il 14 marzo. Continua a piovere e la rete idrica è fuori servizio. In molte zone le persone hanno difficoltà a trovare una fonte di acqua pulita, soprattutto nei quartieri più poveri e densamente popolati. Questo comporta un alto rischio di diffusione di malattie trasportate dall’acqua, ma anche di malattie respiratorie come la polmonite.

Il rischio aumenta esponenzialmente se si considera che molte strutture sanitarie sono gravemente danneggiate o distrutte.

La prima cosa che vedi quando arrivi è distruzione e acqua ovunque. Dicono che la situazione fuori città potrebbe essere addirittura peggiore, ma nel breve tempo trascorso dal nostro arrivo ci siamo concentrati per cercare di comprendere la situazione e i bisogni in città, perché ci vivono circa 500.000 persone e la maggior parte delle case è danneggiata o distrutta…

Gabriele Santi Capoprogetto MSF a Beira

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Il nostro team d’emergenza inizierà ad affrontare i bisogni principali, valutando giorno per giorno i bisogni medici, che in questa prima fase sono difficili da individuare a pieno, e adeguando la nostra risposta di conseguenza.

Aggiornamento del 19/3

Mozambico

Al momento si contano 84 morti e almeno 1500 feriti tra le città di Beira, Dondo e Chimoio, ma secondo la televisione pubblica locale la situazione potrebbe essere molto più grave, con circa 1000 morti.

Il ciclone ha distrutto il 90% dell’area intorno a Beira, le strade principali che collegano la città sono state interrotte, gli edifici sono stati sommersi e gravemente danneggiati e tutte le attività commerciali sono state chiuse. L’ospedale di Beira ha subito danni gravi alla sala operatoria e in molti dei reparti, e tutte le 17 strutture sanitarie hanno perso il tetto e sono state danneggiate.

Le nostre attività mediche nell’ospedale, nelle strutture sanitarie e all’interno della comunità di Beira sono state interrotte. Tutto lo staff è comunque salvo, con pochi feriti. Poche settimane, proprio da Beira, ci avevano mandato una testimonianza i nostri operatori Armando e Elena.

Zimbabwe

La sera di venerdì 15 marzo il ciclone Idai ha raggiunto lo Zimbabwe, colpendo Chimanimani, un piccolo distretto nella provincia di Manicaland. Diverse strade che collegano la città sono state interrotte, l’area è accessibile solo in elicottero, ma le condizioni meteo rendono difficili i trasporti.

Un nostro team ha tentato di raggiungere Chimanimani con attrezzature mediche e rifornimenti, ma i ponti distrutti impediscono l’accesso. Attualmente forniamo assistenza, attrezzature e supporto logistico per acqua e servizi sanitari nel centro di stabilizzazione allestito a circa 20km dal distretto.

Malawi

In Malawi, forti piogge insieme al Ciclone Idai, hanno causato gravi inondazioni in 14 dei 28 distretti di Nsanje. I dati ufficiali parlano di 56 morti, 577 feriti e 3 dispersi. I fiumi hanno rotto gli argini e hanno sommerso quasi completamente molte case, lasciando circa 11.000 famiglie sfollate in Nsanje. Abbiamo lanciato un intervento di emergenza in particolare per l’area di Makhanga, nella regione maggiormente colpita.

Stiamo anche supportando la struttura sanitaria di Makhanga con provviste, personale, attività di monitoraggio e trasferimento, nonché con cliniche mobili e promozione della salute nei centri evacuati. Sono in programma attività di potabilizzazione dell’acqua e distribuzione di kit di prima necessità per le famiglie colpite.

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